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Il popolo  Shardana compare per la prima volta nelle fonti egiziane nel 1350 a.C. circa, all’epoca del regno di Akhenaton. Troviamo citazioni anche al tempo di Ramses II, Merenptah e Ramses III in momenti storici nei quali gli egiziani difendevano il loro territori dalle invasioni dei cosidetti “popoli del mare”.

I Shardana vengono descritti forniti di lunghe spade triangolari, pugnali e lance. Il gonnellino corto, la  corazza e  un elmo provvisto di corna  sono le caratteristiche principali del loro abbigliamento.

Il nome Shardana ha una forte assonanza con il nome Sardegna, questo ha dato il via all’ipotesi che i famosi Shardana in realta fossero i sardi – nuragici, ipotesi rinforzata dai numerosi bronzetti e numerose navicelle trovate durante gli scavi dei più grandi nuraghi in Sardegna.

Alcuni studiosi, in contrapposizione all’archeologia ufficiale sarda, sostengono che i sardi nuragici fossero  senz’altro i Shardana e che possedessero una grande abilità nella navigazione e nell’arte della guerra per mare per la grande versatilità delle loro imbarcazioni.

Fra questi studiosi possiamo annoverare l’archeologo Giovanni Ugas che in un’interessante intervista al quotidiano La Nuova Sardegna afferma:” Si, gli Shardana siamo noi, il popolo che costruì i nuraghi”.

L’occasione è data dalla presentazione dell’ultimo lavoro dello studioso “Shardana e Sardegna. I Popoli del mare, gli alleati del Nordafrica e la fine dei grandi regni. (XV-XII secolo a.C.)”.

In questo libro l’affermazione che gli Shardana siano i nostri antenati nuragici e rinforzata da una lunga serie di studi e analisi delle varie fonti che parlano del popolo Shardana e dei popoli del mare, studi che, a detta dell’autore sono cominciati intorno agli anni ’70 e sono andati arricchendosi delle varie scoperte avvenute nel corso degli anni.

Nell’intervista citata Giovanni Ugas sostiene che l’isola in mezzo al  Grande Verde, citata da documenti egizi, non sia altro che la Sardegna che si trova, appunto, a nord ovest dell’Egitto.

Altri elementi a favore di questa ipotesi sono la grande quantità di bronzetti e navicelle nuragiche trovate duranti gli scavi in Sardegna, il particolare abbigliamento dei guerrieri Shardana che  è riportato nei bronzetti,  così come le navicelle che, anche in scala, lasciano intravvedere la grande maestria dei costruttori di queste imbarcazioni.

Anche il periodo storico coincide perfettamente, gli Shardana sono citati nelle fonti egizie a partire dal 1.300 a.C., in pieno periodo nuragico.

L’archeologo fa una affermazione interessante quando sostiene che il suo scetticismo, riguardo l’ipotesi che espone nel suo libro, è andata scemando mano a mano che progredivano i suoi studi sull’argomento.